LA RICERCA: IN CHE COSA CONSISTE LA RICERCA?

 IN CHE COSA CONSISTE LA RICERCA?

OLTRE IL SENSO COMUNE

Il senso comune tende spesso a farsi un'idea semplificata e imprecisa della ricerca scientifica. L'opinione comune tende a credere che l'attività di ricerca consista semplicemente in una "raccolta" d'informazione che la realtà elargisce spontaneamente.

Il buon ricercatore è colui che ha la pazienza e la perspicacia per "cogliere" i dati che la realtà gli offre, per notare i particolari, per individuare gli elementi d'interesse e infine per giungere a formulare affermazioni certe o plausibili.

OLTRE IL PARADIGMA POSITIVISTA

Non solo il senso comune, ma anche la riflessione degli specialisti ha talvolta condiviso questa idea semplicistica della ricerca.

Nel 19.secolo il Positivismo (indirizzo di pensiero inaugurato da August Comte) teorizzò un'idea del metodo scientifico molto semplice: lo scienziato sottopone a osservazione i fenomeni, individua tra essi relazioni costanti e infine formula una legge.

A fondamento del modello positivista della ricerca stava la fiducia nel processo d'induzione - il procedimento logico mediante il quale ricaviamo conclusioni di carattere universale partendo da conoscenze relative a casi particolari, attestati dall'esperienza.


Come dice John Locke: la mente è come un foglio bianco su cui solo l'esperienza può scrivere dei caratteri; nell'accostarsi alla realtà, essa dispone solo di meccanismi formali, con cui accoglie e rielabora i materiali che riceve.

La concezione positiva suscitò ben presto opposizioni e perplessità: l'idea di assimilare le procedure delle scienze umane a quelle delle scienze della natura fu negata fortemente dai filosofi dello storicismo tedesco.

LA RICERCA SECONDO L'EPISTEMOLOGIA 900

L'epistemologia è la branca della filosofia che si interroga sulla natura e sui fondamenti del sapere scientifico.

Nel 20.secolo la riflessione epistemologica ha avuto una notevole rilevanza all'interno del dibattito filosofico, e in buona parte essa è stata dominata proprio dalla discussione critica del modello scientifico positivista.

La filosofia della scienza del 900 ha messo in discussione proprio i 2 assunti chiave su cui il Positivismo aveva costruito la sua nozione di ricerca scientifica.

  • ha sottolineato la debolezza del principio di induzione: dall'esperienza di casi particolari non è possibile ricavare una conoscenza certa di carattere universale
  • l'epistemologia 900esca ha rifiutato l'idea che la ricerca possa iniziare dalla paura e semplice osservazione dei dati
Le aspettative, le conoscenze, le ipotesi creano cioè prospettive diverse di osservazione, all'interno delle quali si formano dati differenti.
Fare ricerca significa creare nell'esperienza prove e situazioni che possano invalidare la teoria di partenza, al fine di saggiarne la solidità. La posizione di Popper del "falsificazionismo" consiste nel fatto che secondo lui sarà una buona teoria quella che ha resistito a ogni tentativo di confutazione.

INTERROGARE LA REALTÀ PER RICEVERE RISPOSTE

Nella ricerca: lo studioso pone domande alla realtà "costringendola" a piegarsi ai suoi interrogativi e ai suoi interessi, ma disposto comunque ad accettare le risposte che riceverà, e a mutare, in funzione di queste, la propria visione delle cose.

Ogni ricerca prende avvio da un "problema", cioè da una situazione di "mancanza", di privazione, che è vissuta come disagio e che chiede di essere risolta.

Talvolta il problema è un fatto concreto, che si impone all'attenzione degli studiosi e dell'opinione pubblica per la sua urgenza e gravità.

Nel campo delle scienze umane raramente la ricerca è mossa da emergenze così impellenti, ma scaturisce comunque da fattori di
criticità che stimolano l'interesse dello studioso.

Nell'ambito della psicologia sociale lo psicologo statunitense Stanley Milgram condusse nel 1961 il suo esperimento sull'influenza dell'autorità quando era iniziato da pochi mesi il processo contro il criminale di guerra nazista Adolf Eichmann. Milgram era interessato a capire quali meccanismi psicologici potessero avere spinto i soldati tedeschi, durante la 2.guerra mondiale, a eseguire gli ordini disumani che avevano ricevuto.

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